"Solo ciò che viene dal cuore giunge al cuore e solo ciò che viene dalla coscienza giunge alla coscienza".

           Caro diario,
ricordo quando al mattino ero più impegnato a preparare la testa che il cuore. E' stato questo di frequente il mio errore. O Signore, quest'oggi allarga il mio cuore ed io predicherò!

           Eccomi pronto con la lista dei nomi da visitare. Sono gioiso, dentro di me v'è la pace del Signore ed un forte desiderio d'annunciare la Parola di Dio a tutti coloro che con ansia attendono il mio arrivo. Anche oggi (oramai sono all'ordine del giorno) mi si prospettano notevoli difficoltà. Il solito impedimento ad incontrarli tutti insieme. Chiedo spiegazioni, ma non ricevo alcuna plausibile risposta. Ma Dio che veglia su ogni cosa (a Lui nulla sfugge) sapeva che c'era qualcuno che aveva bisogno di parlarmi in privato. Infatti ho incontrato Eduardo, il quale non vedendo nessuno mi ha chiesto spiegazioni di come mai era solo. Dopo la mia risposta, mi ha confessato che proprio oggi desiderava parlare da solo con me. Così ha potuto aprirsi in piena libertà e parlarmi dei suoi cambiamenti. Mi ha detto che nella sua cella c'è una persona che spesso lo faceva arrabbiare e strillare. Ma da quando parla con me di Gesù, egli si è accorto di non riuscire più ad usare le manieri forti, anzi gli va vicino e stringendolo a se lo calma. Gli ho letto dalla Bibbia la storia di Nicodemo (Rif. Evangelo di Giovanni Capitolo 3) che anche se era un uomo religioso, non conosceva affatto Dio. La religione non cambia le persone ma la nuova nascita (ossia il cambiamento di vita, il dietro-front, la retromarcia) la realizza lo Spirito Santo in noi. Lui era tutto assorto ad ascoltare... poi ad un tratto gli afferma: "mi sarebbe piaciuto conoscere le verità di Dio molto prima..... mi sarei pure risparmiato tante cose.... desidero esser uno che ama e serve Dio". Toccati entrambi dalla Parola di Dio, ci siamo messi a pregare ed a ringraziare Dio per il Suo amore e per la gioia che ci dà di esser Suoi figliuoli. Dio ci ha benedetti con la Sua dolce presenza e, con le lacrime di gioia che rigavano i nostri visi, ci siamo abbracciati e salutati.

           Mentre andavo via nel salutare alcune guardie mi hanno fermato e mi hanno chiesto spiegazione su come mai avevo il viso allegro nonostante non avevo potuto vederli tutti ma solo uno. Gli ho risposto che l'importante è servire Dio. Dopo questa mia affermazione salendo al piano di sopra (ero oramai convinto che non avrei più visto nessuno in questo reparto) ho visto chiaramente come il Signore risponde al nostro desiderio di volerLo servire. Infatti la situazione si è capovolta. Un'altra guardia gentilmente mi ha detto che c'era una persona che se volevo potevo vedere e così in una stanzetta ho potuto vedere (anche se solo per pochi minuti) Ettore. Anche con lui ci siamo abbracciati calorosamente. Egli mi ha ringraziato per la telefonata che ho fatto la settimana scorsa alla moglie in quanto non avendo più sue notizie era molto preoccupato. Mi ha infine chiesto di salutare tutta la chiesa.

           Passando dall'infermeria ho incontrato Pietro (ammalato). Sono rimasto con lui per una quarantina di minuti, Abbiamo meditato il Salmo 1 della Parola di Dio. Questo salmo evidenzia la differenza tra coloro che camminano con il Signore (beati) e gli altri che se ne stanno lontani. Mi ha colpito un'affermazione di Pietro: "L'albero ha bisogno di stare vicino all'acqua". Abbiamo concluso l'incontro con la preghiera.

           Caro diaro, aspettando un nuovo giorno, chiudo questa oramai trascorsa pagina con questa riflessione: «Solo ciò che viene dal cuore giunge al cuore e solo ciò che viene dalla coscienza giunge alla coscienza».