Il ladrone.....
Ti è mai
capitato che un ladro ti sia entrato in casa e abbia svaligiato tutto?
Quando si scopre che un intruso è entrato in casa ed ha messo le sue
mani dovunque, ci si sente violati! Questo incute paura e annulla il senso
di sicurezza. Chi ha subito un furto in casa ha bisogno di settimane,
qualche volta di mesi, per liberarsi dall'ansia. Dice bene Gesù:
«Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere».
Egli aggiunge: «IO sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano
in abbondanza» (Rif. Evangelo di Giovanni Cap.10 verso 10).
Quando
fu condannato a morte, Gesù venne crocifisso insieme a due ladri.
Costoro sono descritti nel Vangelo di Luca come "malfattori". La
parola greca usata è "lestes", un termine che identifica i ladri
violenti. Non si trattava di scippatori, di ladri di galline, di gentili
truffatori ma di criminali che avevano ucciso qualcuno per poterlo
derubare. Che bassezza! Che disprezzo per la vita umana! Non a
caso le leggi dell'Impero Romano prevedevano una durissima
punizione per questo tipo di reato: la crocifissione.
Il
capitolo 23 del Vangelo di Luca precisa che Gesù venne crocifisso in
mezzo a questi due ladri violenti. Non ci può essere scenario migliore
per illustrare la condizione umana. Questi due ladri violenti rappresentano
tutti noi. Pensi di no? La Parola di Dio dichiara che tutti
hanno peccato! La Buona Notizia è che Gesù è morto per
tutti i peccatori, perciò per ognuno di noi!
Leggendo
attentamente questa storia si nota che uno di questi due ladri, è
andato verso la morte eterna, mentre l'altro ha ricevuto la vita
eterna. Uno ha perduto l'anima sua, l'altro ha realizzato la salvezza.
Uno passerà l'eternità, all'Inferno, l'altro passerà l'eternità in Cielo.
Eppure erano entrambi ladri violenti! Che cosa ha determinato una tale
differenza?
Uno
di loro non ha riconosciuto i propri errori, non ha pensato all'anima sua,
non si è preoccupato di fare pace con Dio ma solo di tentare un estremo
tentativo di evitare il supplizio. Infatti insulta Gesù con queste parole:
«Non sei Tu il Cristo? Salva te stesso e noi!» invece
di riconoscerlo come suo Dio e Salvatore. L'altro ladro, ha avuto timore
di Dio ed ha riconosciuto di essere un peccatore bisognoso di salvezza.
Alla vista del Cristo morente, qualcosa ha colpito il suo cuore. Così ha
rimproverato l'amico: «Non hai nemmeno timor di Dio, tu che
ti trovi nel medesimo supplizio?». Egli ha compreso che Gesù
era il Messia che stava morendo per i peccati del mondo.
Cosa ha fatto questo ladro violento per essere salvato?
1. Ha creduto che Gesù era il divino Messia che stava morendo
sulla croce per espiare i peccati del mondo.
2. Ha confessato pubblicamente la sua colpa e la giustizia di
Gesù: «Noi riceviamo la pena che ci meritiamo per le nostre azioni;
ma questi non ha fatto nulla di male».
3. Ha confessato pubblicamente la propria fede in Gesù, invocando
il Suo nome: «Gesù, ricordati di me quando verrai nel tuo regno!»
E
Cristo? Cosa ha fatto per questo ladrone? Gesù gli disse: «Io ti dico
in verità che oggi tu sarai con Me in paradiso». Gloria a Dio!
Costui non ha dovuto aspettare secoli per essere "purgato" delle sue
orrende iniquità. I suoi molti peccati furono annullati in un istante!
Questo perché: «il sangue di Gesù... ci purifica da ogni
peccato» (Rif. Prima Epistola di Giovanni Cap.1 verso 7).
Per fede, questo ladro violento entrò in paradiso, lo stesso giorno della
sua morte.
E
tu? Con quale dei due malfattori ti identifichi? Con quello autosufficiente
e impenitente che è andato incontro alla rovina eterna oppure con
quello che ha riconosciuto il suo bisogno di perdono e salvezza ed è
entrato nella gloria? Confessa i tuoi peccati, riconosci Gesù come
tuo personale Salvatore e confessaLo pubblicamente. Come il ladro
pentito, invoca Gesù personalmente e fagli la richiesta più importante
che si possa rivolgere al divino Salvatore: «Gesù, ricordati
di me».
|