Dio... perchè lo permetti?



«Da dove vengono le guerre e le contese tra di voi?
Non derivano forse dalle passioni che
si agitano nelle vostre membra?
(Rif. Epistola di Giacomo Cap. 4 verso 1).


Prendiamo in mano il giornale di un giorno qualunque. Cosa c'è scritto? Leggiamo di tutto, dalla vittoria o sconfitta della nostra squadra del cuore all'ennesimo divorzio di una stella del cinema. Leggiamo della situazione internazionale che da decenni rischia di degenerare al punto di coinvolgere ciascuno di noi. Leggiamo poi dell'aumento della criminalità che genera in noi persino la paura di uscire di casa, specie di notte e che, ancor più tragicamente, rischia di coinvolgere anche i nostri figli in un vortice di violenza con scarsissima possibilità di recupero. Ma continuiamo a sfogliare le pagine del nostro giornale... ecco che siamo giunti alla pagina dell'allarme droga e corruzione. Ora i nostri occhi vengono attratti da un trafiletto in alto a destra che annuncia ancora un altro disastro stradale, mentre al centro della stessa pagina si avvisa il mondo della prossima epidemia influenzale che rischia di fare una strage universale. Stesso copione nel giornale di domani e di quelli a venire...

Ecco quindi sorgere spontanea in noi la domanda: Ma Signore perchè permetti tutto ciò? Per rispondere a questo nostro dilemma occorre esaminare il ruolo di Dio in tutte queste cose e quindi tornare alle origini quando Dio creò ogni cosa con perfezione assoluta, con un'armonia perfetta fra la natura e l'uomo. Dio volle concedere agli uomini la possibilità di esprimerGli un amore spontaneo e genuino; non forzato ed insincero, pertanto stabilì il "libero arbitrio" ossia la facoltà di scegliere se obbedire o no alle sue leggi morali, se agire con Lui secondo i Suoi dettami oppure continuare ad operare a modo nostro rifiutandoLo.

L'uomo, quindi, a differenza degli animali, è stato creato come essere morale, atto a discernere ed a farsi carico delle responsabilità, in grado di raccoglierne poi le conseguenze. In poche parole, Dio ci ha lasciato la libertà di scegliere se amarLo o no. L'uomo, purtroppo, ha spesso scelto di fare a modo suo, seguendo l'impulso di una natura egocentrica, cercando di soddisfare le proprie voglie, concedendo il primato alla superbia ed all'effimero. Cosa possiamo fare noi per cambiare la situazione? Molti risponderebbero: "Niente!" Quand'anche personalmente non potremmo fare molto, è certamente più saggio dire che possiamo almeno iniziare a cambiare le cose partendo proprio da noi stessi.

Caro navigante, la Bibbia afferma che le passioni che animano la guerra, che nutrono la sete di possesso o la violenza dei criminali, si annidano anche in noi stessi. Esaminiamoci e ci renderemo conto che pure in noi c'è posto per l'impurità, la dissolutezza, la fornicazione, l'idolatria, l'inimicizia, la discordia, la gelosia, l'ira, le contese, le divisioni, l'invidia, l'ubriachezza ed altre simili cose circa le quali, come più volte detto, siamo preavvisati dalla Parola di Dio: CHI FA TALI COSE NON EREDITERA' IL REGNO DEI CIELI (Rif. Epistola ai Galati Cap.5 versi 19 a 21). Ma la Bibbia non ci lascia con la sola condanna, ecco la speranza: RINGRAZIATO SIA DIO, CHE CI DA' LA VITTORIA (su queste cose) PER MEZZO DEL SIGNORE NOSTRO GESU' CRISTO (Rif. Prima Epistola ai Corinti Cap.15 verso 57).


La ReDaZiOnE