Cristiani Evangelici
«Chi può dire: Io ho il cuore esente da ogni peccato?»
(Rif Libro dei Proverbi Cap.20 verso 9)


           L'interrogativo che avete appena letto non è affatto una novità del ventunesimo secolo, né tanto meno una nostra trovata pubblicitaria per attrarre la vostra attenzione, ma è la realtà dei fatti, poiché se Dio trova delle macchie nei suoi santi ed i cieli non sono puri agli occhi suoi, tanto più davanti a Lui sarà peccatore l'uomo che beve l'iniquità come l'acqua (Rif. Libro di Giobbe Cap.15 versi 14 e 15). Si sbagliano quindi tutti coloro che si credono giusti per la propria giustizia, che pensano di non aver peccato o che insegnano che qualcuno, all'infuori di Cristo, ne possa essere stato risparmiato. La Bibbia non ha reticenze a questo riguardo e sentenzia categoricamente: «Siccome per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e per mezzo del peccato la morte, così la morte si è propagata a tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato» (Rif Epistola ai Romani Cap.5 verso 12). A questo punto viene spontaneo chiedersi che cos'è il peccato? Al che non esitiamo a rispondere che l'essenza del peccato risiede nell'insubordinazione e rivolta contro Dio ed anche nella violazione dei suoi comandamenti. Come abbiamo già sottolineato, il peccato ha fatto ingresso nel mondo col primo uomo, con la prima coppia cioè Adamo ed Eva. Da quel momento lo squilibrio morale, cioè la tendenza al male più che al bene, è stata trasmessa a tutti i loro discendenti. L'apostolo Paolo conferma questo dicendo: «lo so che il bene non abita in me, cioè nella mia carne. Una volontà di bene c'è senza dubbio in me, ma non ha la forza di compierlo. Poiché io non faccio quello che voglio, ma al contrario faccio quel che non voglio: ecco ciò che faccio» (Rif. Epistola ai Romani Cap.7 versi 18 e 19).

           L'esperienza dell'apostolo è l'esperienza di tutti. Sentiamo in noi come due tendenze: una che vorrebbe portarci a fare del bene e un'altra che ci spinge al male. Questo si spiega per la normale costituzione dell'uomo, il quale non è solo materia, come pensano molti ai giorni nostri, ma anche spirito. La Scrittura infatti ci dice: «La carne ha desideri contrari allo spirito e lo spirito ha desideri contrari alla carne; sono due cose opposte fra loro, in modo che non potete fare quel che vorreste» (Rif Epistola ai Galati Cap.5 verso 17). Di fronte a questo quadro poco lusinghiero, poiché ci riguarda direttamente e ci tocca sul vivo, possiamo esclamare con l'apostolo: «Misero me uomo! Chi mi libererà da questo corpo di morte?» (Rif. Epistola ai Romani Cap.7 verso 24)

           Se il peccato pesa su tutti gli uomini, se nessuno è puro ed immacolato allora è logico chiedersi: «rimarremo noi nel peccato?» Così non sia, perché quantunque noi non possiamo liberarci da noi stessi, attraverso una vita santa agli occhi del mondo o per mezzo di opere, veglie, digiuni e sacrifici... il Signore però ha provveduto al nostro riscatto, alla nostra giustificazione. Infatti la Sua santa Parola ci toglie da ogni imbarazzo: «Come dunque con un sola trasgressione la condanna si è estesa a tutti gli uomini, così con un solo atto di giustizia, la giustificazione che dà vita si è estesa a tutti gli uomini» (Rif Epistola ai Romani Cap.5 verso 18). Come sia arrivata a noi questa giustificazione gratùita, come Iddio abbia provveduto al nostro riscatto, anche questo ci è rivelato dalla Scrittura cioè attraverso il sacrificio unico, insostituibile e non più rinnovabile di Cristo, «perché con un'unica offerta Egli ha per sempre resi perfetti quelli che sono santificati» (Rif. Epistola agli Ebrei Cap.10 verso 14). Quindi, «in virtù di questa volontà noi siamo stati santificati mediante l'offerta del corpo di Cristo Gesù fatta una volta e per sempre» (Rif Epistola agli Ebrei Cap.10 verso 10).

           Alcuni secoli prima della venuta di Gesù, il profeta Isaia, ispirato da Dio, così profetizzava: «Egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui noi abbiamo pace, è stato su di Lui... L'Eterno ha fatto cadere su di Luì l'iniquità di noi tutti» (Rif. Libro del profeta Isaia Cap.53 versi 5 e 6). Essendo il peccato universale e la sua gravità dì una portata incommensurabile, poiché è dall'offeso che se ne misura l'entità, nessun mortale, nessuna creatura, nessun essere umano poteva espiare in sé la colpa. Era necessario che Dio stesso rivestisse la nostra natura umana, pur mantenendo la divina, e attraverso la morte nella sua carne, ridonasse a Dio quello che il peccato gli aveva, per così dire, tolto. Il sacrificio di Gesù Cristo è stato un atto dell'amore di Dio che noi difficilmente possiamo comprendere, la cui grandezza non riusciamo ad abbracciare. Non possiamo fare altro che appropriarci, con la massima riconoscenza, dei benefici che Cristo ci ha arrecati col suo sacrificio, perché «tutti siamo giustificati GRATUITAMENTE per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Lui» (Rif Epistola ai Romani Cap.3 verso 24). Possiamo ìn questo imitare a Maria, la mamma di Gesù, che disse: «L'anima mia magnifica il Signore e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore» (Rif. Evangelo di Luca Cap.1 verso 47).

           Da tutto questo scaturisce chiaramente che uno solo è il mediatore tra Dio e noi: Cristo Gesù. Uno solo è il nostro personale Salvatore: Gesù Cristo. Da Gesù solo è venuta la nostra salvezza e redenzione, e Lui solo e nessun altro è la via per arrivare alla vita eterna. Egli stesso ha proclamato che nessuno può andare al Padre se non per mezzo di Lui. La Parola di Dio è chiara e nessuno la può mettere ìn dubbio. Purtroppo gli uomini, come dice Paolo a Timoteo, «per prurito di udire» hanno distolto le orecchie dalla verità, volgendosi a delle favole. Non è forse vero? Non è nostro compito apostrofare nessuno, ma è nostro compito mettere in guardia contro i falsi insegnamenti e smascherarli affinchè nessuno sia preso dal laccio della «falsa dottrina».

           Riassumendo, pertanto, il messaggio in poche parole, riportiamo quello che troviamo scritto nel Salmo 14 versi 2 e 3: «L'Eterno ha riguardato dal cielo sui figliuoli degli uomini per vedere se vi fosse alcuno che avesse intelletto, che cercasse Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti si sono corrotti, non v'è alcuno che faccia il bene, neppure uno». In conclusione: nessuno è stato preservato dal peccato, nessuno ha avuto il privilegio di nascere senza peccato. La sola eccezione, il solo privilegiato è Gesù Cristo il quale «non avendo conosciuto peccato, è stato fatto peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in Lui» mediante il Suo sacrificio sulla Croce del Golgota. Ed ora «...beato l'uomo che ripone nell'Eterno la sua fiducia e non riguarda a quelli che si sviano dietro alla menzogna!» (Rif. Salmo 40 verso 4).

           Oggi Dio ha fatto giungere volutamente sotto i tuoi occhi questa pagina-web che, seppur semplice, contiene un messaggio vitale per il tuo futuro e cioè che anche tu puoi ricevere il dono gratuito della vera vita, leggiamo infatti nella Bibbia: «Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo Unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna» (Rif. Evangelo di Giovanni Cap.3 verso 16).

           La Redazione



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