«Dal dio del calcio
all'Iddio del perdono!»
Marcelo Zè
Maria è nato, in uno dei paesi più poveri del Brasile, "col pallone sotto
il braccio" come si suol dire. All'età di cinque anni già giocava in
una società calcistica, malgrado le insistenze della madre di smettere
per dedicarsi completamente agli studi di ingegneria. Ma Zè Maria ha
perseguito con tenacia il suo sogno: giocare nella nazionale brasiliana.
All'età di diciassette anni giocava da professionista ed a soli ventun' anni
giocava la sua prima partita in maglia giallo-oro. Ben presto approda in
Italia come giocatore del Parma con una vita completamente realizzata.
Ma un grave infortunio
lo fece cadere in una profonda crisi: "Era giunto al capolinea
dei suoi sogni". Forse non avrebbe mai più giocato a calcio!
In quel periodo
buio e di grande disperazione, ci racconta Zè Maria,
mia suocera, una
credente in Gesù Cristo, iniziò a pregare per me e per mia
moglie Sandra. Nel corso di una telefonata dal Brasile, lei
mi disse: «Non ti
disperare, il Signore può fare tutto!» In quel periodo, come
il salmista, potevo dire: «Le mie lacrime sono divenute il mio cibo
giorno e notte» (Rif. Salmo 42 verso 3).
Nel mio profondo
sconforto pregai: «Signore, Tu conosci le mie lacrime. Vengo davanti
a Te perché so che Tu mi ami e certamente mi darai la forza necessaria».
Nel giro di pochi giorni, il grave problema fisico, che aveva minacciato
la mia salute, scomparve miracolosamente. Molte persone,
sbagliando, pensano che Dio si faccia i fatti suoi e che sia un Dio
lontano ed irraggiungibile; anzi al contrario la Bibbia ci dice che quando
le lacrime sono nostre compagne, Lui è lì con noi. Dai nostri simili spesso
non siamo capiti ed a volte anche se doni loro tutto il tuo cuore, come
ricompensa non ne ricevi che male. Ma a Gesù possiamo avvicinarci
serenamente e piangere. Lui ci capisce e sa come consolarci pienamente.
Egli ha sofferto come noi ed ha pure pagato per noi.
Tornato in Brasile
con la mia famiglia, con gran desiderio mi misi alla ricerca di quel Dio
che aveva compiuto il grande miracolo nel mio fisico, donandomi la
possibilità di continuare a vivere. Ascoltando la Parola di Dio in una
chiesa Evangelica a Bel Horizonte, fui colpito dal brano biblico, che si
trova nell'Evangelo di Matteo Cap.11 verso 28, dove Gesù dice:
«Venite a me, voi tutti
che siete stanchi e travagliati ed "I0" darò riposo alle anime vostre».
Decisi quindi di porre tutta la mia fede e fiducia in Cristo Gesù come
Signore e Salvatore, ricevendo così il miracolo più grande:
quello del perdono e della SALVEZZA dell'anima mia. Ben presto
ubbidendo al Signore e alla Sua Parola chiesi di essere battezzato
in acqua.
Successivamente
il Signore mi fece un altro regalo. fui richiamato in Italia, per giocare
col Perugia (Campionato 2003-2004 - Red.). Per il mio lavoro ho un solo
rammarico, non potere essere presente a tutte le riunioni domenicali
della mia comunità a Perugia, nella quale insieme ad altri fratelli adoro
e ringrazio il Signore per tutti i doni che mi ha fatto. E tu, caro
lettore, hai trovato l'Iddio del perdono nella tua vita?
Marcelo Zè Maria.
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