Cristiani Evangelici
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           La felicità ha una tale importanza nella vita che probabilmente tutto quello che facciamo dipende da essa e se va intesa come quella vera gioia, serenità d'animo, contentezza, pace e soddisfazione più o meno costante, allora ci rendiamo conto che probabilmente non la raggiungeremo mai e che tutto quello che facciamo sembra non colpire mai il bersaglio.

           Il nostro mondo materialista corre alla costante ricerca della felicità. Più si allargano le nostre conoscenze, più ci pare di mancare di saggezza; maggiore è la nostra sicurezza economica, più siamo presi dalla noia, più godiamo dei piaceri, più siamo insoddisfatti e scontenti della vita. Siamo simili ad un mare agitato, troviamo un po' di pace qui, un po' di pace là, ma nulla di continuo e di soddisfacente.

           Gli uomini uccidono, mentono, ingannano, rubano e si dibattono per soddisfare il loro desiderio di potenza, di piacere e di ricchezza, illudendosi così di conquistare la pace, la sicurezza, la gioia e la felicità per se stessi e per la propria famiglia. Ma di tanto in tanto una voce interiore ci ripete continuamente: «Non eravamo destinati a questo, ma a cose migliori».

           Abbiamo la misteriosa percezione che ci sia da qualche parte una sorgente di felicità che renda la vita degna di essere vissuta; continuiamo a ripeterci che, un giorno ad un tratto, questo segreto ci sarà rivelato. A volte ci pare addirittura di averlo scoperto, ma non è che un illusione e ci troviamo di nuovo delusi, disorientati ed infelici.

           La felicità che dà un valore durevole alla vita non è quella superficiale proveniente da circostanze più o meno positive della vita, ma è quella proveniente da Dio. Essa riempie l'anima nonostante gli avvenimenti dolorosi e amari della vita. La gioia che dà Dio permane anche quando ci va tutto male, e ci fa sorridere anche attraverso le lacrime della vita.

           Questa felicità che le nostre anime ricercano non si lascia turbare nè dai successi, nè dagli insuccessi; essa è radicata così profondamente in noi che ci dà il riposo interiore, la pace, la soddisfazione, indipendentemente dai problemi che ci circondano; questa felicità non ha bisogno di stimolanti. Sembra evidente che tutta la nostra buona volontà e le nostre capacità sono dunque impotenti e che questa felicità proviene perciò da una altra fonte.

           Questo rimedio è stato offerto,duemila anni fa, da Gesù, sulla Croce. La morte di Cristo non fu semplicemente un incidente o uno dei tanti eventi storici. Fu l'atto di un Dio che amava e riconciliava con sè l'uomo, che il peccato aveva separato da Lui. L'uomo non può essere felice lontano da Dio e perciò quest'ultimo ha mandato il Suo Unigenito Figlio perchè portasse i nostri peccati e prendesse su di sè la punizione e la condanna che noi tutti meritavamo.

           Non vi resta che avere fede in Gesù Cristo. Fate questo e voi nascerete di nuovo. Egli vi darà una nuova natura, metterà un po' di cielo nella vostra anima, la vostra vita cambierà e dentro di voi entreranno per la prima volta la vera soddisfazione, l'unica vera pace e finalmente la felicità tanto ricercata. Non c'è altra via che porta alla pace dell'anima, non c'è altra fonte di gioia, di pace e felicità: bisogna passare per il pentimento e credere in Gesù Cristo come nostro personale Salvatore.

           E poichè Dio è responsabile del nostro benessere possiamo pure scaricare le nostre preoccupazioni su di Lui, affinchè Egli se ne prenda cura.

           La Redazione

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