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LA TERZA ETA':

«ACCETTARLA e VIVERLA»


COME VINCERE LA VECCHIAIA?

Vincere con la saggezza.
Da sempre l'uomo ha cercato un modo per vincere la vecchiaia. In ogni tempo, gli uomini hanno cercato e sognato di trovare il segreto di una perenne giovinezza, di un elisir di lunga vita cioè di un trattamento capace di allontanare la vecchiaia e di aumentare la durata del vigore e dell'efficienza. Le scoperte della medicina sembrano schiudere delle affascinanti prospettive per arrestare o allontanare la senescenza. Certo sarebbe bello se per tutti si potesse realizzare quanto è scritto del patriarca Abramo: «Spirò in prospera vecchiezza, attempato e sazio di giorni» (Libro della Genesi Cap.25 verso 8). In passato si pensava che la carica di vita di ciascun individuo dipendesse da fattori ereditari che avrebbero condizionato «l'orologio biologico». Esperimenti recenti hanno scosso questa teoria ed hanno dimostrato che l'ereditarietà non fissa alcun limite alla durata della vita. I processi d'invecchiamento sono condizionati da altri fattori come: il cibo, il fumo, l'alcool, le diverse attività di lavoro o di svago. Un'attenta relazione con questi fattori può modificare in modo sensibile la durata della vita. Perciò occorre molta saggezza a livello di comportamento.

Vincere con l'affetto.
Prima di vedere cosa possiamo fare per migliorare la nostra salute e mantenerci giovani il più a lungo possibile, diamo uno sguardo alla situazione di tante persone anziane. Spesso infatti i problemi che le travagliano sono persino ignorati. La loro vecchiaia non è sempre serena e bella come le compagnie di assicurazione e le immagini televisive vorrebbero far credere. Le statistiche ci dicono che il trenta per cento di coloro che tentano il suicidio è costituito da anziani ormai stanchi della vita ed oppressi da un incolmabile senso di vuoto. In molti casi, purtroppo, la vecchiaia è vista come «una malattia» e la società odierna chiude gli occhi sui problemi degli anziani considerati ormai inutili. Talvolta accade che gli anziani siano più compatiti che amati, più sopportati che rispettati. È bene anche ricordare che molti anziani sono poveri e il dover dipendere dagli altri finisce per diventare motivo di frustrazione fino ad avvelenare l'esistenza. La pensione, che si rivela insufficiente, più che essere una garanzia per la vita diventa quasi una sofferenza. Si finisce così generalmente con il pensare che, per tutti questi motivi, l'anziano finisca con l'essere un "diverso" anche nella vita affettiva. Ed invece è bene tener presente che gli anziani sono capaci di sviluppare un'intensa vita affettiva, avendo un cuore pieno di dolci sentimenti. E' proprio con una vita affettiva intensa che possono vincere i momenti di sconforto e di scoraggiamento.

Vincere con l'esercizio fisico.
Oltre i cinquant'anni l'udito e l'acutezza visiva cominciano a indebolirsi, la pressione sanguigna sale, diminuisce il volume di sangue pompato dal cuore, si riduce la funzione renale e cala anche la forza muscolare. Oggi già nella mezza età molte persone soffrono di arteriosclerosi: l'indurimento delle arterie. Una volta, questo problema, che era considerato come diretta conseguenza dell'invecchiamento, viene ora attribuito ad un disordine metabolico dall'inizio precoce. Per questo la medicina moderna dà alcuni consigli per prevenire, allontanare e ridurre l'invecchiamento:
1.) Evitare l'eccessiva alimentazione. Data la stretta relazione tra aumento di colesterolo e disturbi cardiaci, si prescrivono diete tendenti a ridurre il tasso di colesterolo, come misure protettive. Le ricerche sulla mortalità di alcuni milioni di persone, hanno rivelato che gli individui che pesano nove chili in più rispetto al loro peso normale muoiono un anno e mezzo prima, mentre, se l'eccedenza è di sedici chili, la vita si accorcia di quattro anni.
2.) Mantenersi attivi fisicamente. Da tempo i cardiologi suggeriscono una regolare attività fisica a chiunque, giovane o vecchio, sano o malato. Gli atleti, i montanari, i boscaioli e in genere tutti quelli che svolgono un'attività fisica possiedono un cuore giovane, anche in età avanzata. Un'apprezzabile efficienza muscolare, un rapido recupero dopo uno sforzo mantengono tonico anche il cuore, mentre tutti coloro che svolgono una vita sedentaria (impiegati, insegnanti, uomini d'affari) presentano precocemente le caratteristiche dell'età inoltrata ed incipienti cardiopatie. Gli esercizi fisici, regolari e moderati, le passeggiate in campagna o nei boschi hanno il potere di far ringiovanire il cuore di molti anziani. Al di sopra di tutto questo vi è poi l'indicazione della Parola: «Custodisci il tuo cuore... poiché da esso procedono le sorgenti della vita» (Rif. Libro dei Proverbi Cap.4 verso 23).

Vincere con l'esercizio della mente.
La mente si atrofizza in fretta con il disuso. L'uomo ha capacità di apprendimento insospettate, che si estendono negli anni. Anche quando il cervello comincia a declinare, le facoltà di ragionamento e di giudizio, se mantenute attive, compensano il danno causato dal trascorrere degli anni. E così i vecchi non sono gli anziani, ma lo sono piuttosto coloro che hanno dato presto addio alla vita, che hanno rinunciato alle nuove idee, che hanno cessato di fare nuove conoscenze, di avere nuove simpatie e nuovi interessi. Queste persone più che nel corpo diventano aride e vecchie interiormente. In conclusione, ricordiamo che il cervello è addirittura suscettibile di miglioramento col passar degli anni a condizione però che esso venga adoperato. Sta scritto nel Salmo 92 ai versi 13 e 14: «Il giusto fiorirà come la palma, crescerà come il cedro del Libano e che, anche nella sua vecchiaia, sarà piantato nella casa del Signore per fiorire nei cortili di Dio e continuerà a portare frutto e ad essere verdeggiante e pieno di vigore». Quante persone più che nel corpo diventano aride e vecchie interiormente?

ACCETTARE D'INVECCHIARE!

Accettare d'invecchiare.
Accettare d'invecchiare vuol dire accettare «l'ora presente,» in OGNI ETÀ anche se il passato è stato ricco di belle esperienze. Durante la vita che viviamo non sono le circostanze a renderci «FELICI o INFELICI» ma è il nostro cuore. Possiamo aiutare gli altri a trovare la forza di accettare la loro vita solo quando noi stessi abbiamo trovato questa forza che solo Dio può darci. Certo esiste una rivalità contro il tempo, il quale passa e contro la giovinezza, la quale scompare. Ma accettare di vivere è uno dei fattori di guarigione più essenziali. «Or tutto il tempo della vita di Abrahamo fu di centosettantacinque anni. Poi Abrahamo spirò in prospera vecchiezza, attempato e sazio di giorni» (Rif. Libro della Genesi Cap.25 versi 7 e 8).

Vivere la vita di ora in ora.
Discorrere su un avvenimento è una cosa; viverlo è un'altra. È facile parlare della morte degli altri, ma quando considero me stesso in tutto ciò che io sono, come mi sento e come penso di essere, mi trovo imprigionato nelle circostanze terrene e un profondo senso d'angoscia mi attanaglia perché la morte di colui che muore sarà presto anche la mia morte (Rif. profeta Ezechiele Cap.18 verso 32). La morte ci viene incontro ogni giorno con la mortificazione progressiva del nostro corpo e delle nostre facoltà. Invecchiando si conosce come questa alternativa di entusiasmo e di abbattimento si verifica in noi. Entusiasmo in quelle occasioni in cui sentiamo il nostro vigore e poi l'abbattimento che segue quando ci sembra che le nostre forze ci abbandonino. È sufficiente un malessere, un dolore locale che subito ci sembra di avere un infarto o un cancro. Un cristiano si deve mostrare fiducioso nella vecchiaia fino alla morte. Questa fiducia viene dalla «forza della FEDE» in Cristo Gesù che deve dimorare, per tutta la vita, in tutto l'essere del credente. È scritto: «La vita passa presto, e noi ce ne voliamo via. ..insegnaci dunque, o Eterno, a contare bene i nostri giorni per acquistare un cuore saggio» (Rif. Salmo 90 versi 10 a 12).

Imparare ad invecchiare.
Il nostro presente sulla terra è doloroso perchè abbiamo un corpo corruttibile, infermo, debole, ma alla nostra morte Gesù ci rivestirà di un corpo incorruttibile, glorioso e spirituale. Il grande poeta e scrittore Victor Hugo espresse la sua convinzione di fede dicendo: «Non vi sarebbe dignità nel vivere e non varrebbe forse la pena di vivere se dovessimo del tutto morire; ciò che santifica la fatica e alleggerisce il lavoro, ciò che rende l'uomo forte, buono, saggio, paziente, giusto, benevolo, utile e grande è di avere dinanzi a se la perpetua visione di un mondo migliore, splendente ed eterno». Certo le ore, i giorni e gli anni passano. Oggi, e oggi soltanto, possiamo vivere, agire, amare e ubbidire. Tutto ciò che abbiamo lasciato incompiuto fino ad ora, tutto ciò che sogniamo di fare in avvenire, dobbiamo farlo subito, oggi, in quest'ora presente senza procrastinare. A mano a mano che invecchiamo tutto diminuisce ai nostri occhi. Solo le «vere bellezze» rimangono trionfanti sulla polvere del tempo. Queste bellezze hanno il marchio dell'ETERNITA'.

Imparare a progredire.
Non è mai troppo tardi per imparare, per progredire e per godere la vita. La condizione dell'uomo porta con sé la tremenda contraddizione: "Maturità dello spirito e indebolimento del corpo". Eppure molte persone anziane riescono a conservare le loro attitudini fisiche e mentali. Questo permette loro di vivere senza accorgersi dei segni dell'età avanzata, vivono la loro vita piacevole come negli anni passati. Vi è mai capitato d'incontrare persone di una certa età dal comportamento giovanile? Per loro l'età non è una malattia, ma un fatto accettato con serenità e con gusto, con lo stesso ideale che si ha a venti, quaranta, sessanta o ottant'anni. Ecco la ricetta fondamentale per la terza età. Saper accettare le proprie «RUGHE», vuol dire accettare con saggezza la relatività umana che si manifesta mediante una trasformazione del nostro corpo ed una riduzione delle nostre forze. Il corpo cambia forma in ogni momento. La forma appartiene all'immobilità e la realtà al cambiamento. Ciò che è reale è il continuo cambiamento di forma anche se le trasformazioni del corpo possono essere per alcune accelerate, in tal caso si ha un invecchiamento precoce, per altri rallentate, ecco allora l'invecchiamento tardivo. Ma chi prima, chi poi...tutti ci passeremo per quel processo. Noi non possiamo da noi stessi con il nostro coraggio bloccare questa condizione ma possiamo «trasformarla in un tempo di armonia e di crescita della PERSONALITÀ». Se ciò avviene saremmo contenti di esclamare alla FINE della nostra VITA come l'apostolo Paolo: «Perciò non ci scoraggiamo, ma anche se il nostro UOMO esterno si va DISFACENDO, il nostro uomo INTERNO SI RINNOVA DI GIORNO IN GIORNO» (Rif. Seconda Epistola ai Corinzi Cap.4 verso 16).

Crescere del continuo.
Qualcuno affermò: «non si invecchia con l'età, si invecchia perché non si cresce». J. Oswald Sanders racconta: Dopo un lungo periodo di malattia, mia moglie morì di tumore. Circa dieci giorni prima che spirasse, ero al suo capezzale cercando di alleviare la situazione e di sostenerla, anche se lei era perfettamente conscia che la fine era vicina. Ad un certo punto si voltò verso di me e mi disse: «Non ti dare troppo pena per me, caro, DEVO CONTINUARE A CRESCERE». In quel momento avrebbe ben potuto preoccuparsi delle proprie sofferenze, ma al centro della sua attenzione c'era l'elemento che l'aveva accompagnata per tutta la vita: «IL CAMMINO CON DIO». E anche quando era giunta al termine di quel cammino, desiderava rassomigliare sempre più a Gesù e piacere a Dio. Quindi malgrado l'età, possiamo e dobbiamo continuare a crescere spiritualmente. La crescita interiore è ancora possibile; certo, il fisico si disfa giorno dopo giorno, ma la vera crescita è quella della mente e dello spirito (Rif. Seconda Epistola ai Corinzi Cap.4 verso 16).


SETTE CONSIGLI PER NON INVECCHIARE

1. Non andare in pensione; cambia attività, magari facendo quello che hai sempre desiderato di fare. 2. Ogni giorno impara qualcosa di nuovo. 3. Ogni giorno proponiti di essere gentile con qualcuno. 4. Non lasciarti vincere dalle cose negative; sii costruttivo! 5. Ogni giorno guardati attorno e cerca qualcosa per cui essere riconoscente. La gratitudine diventerà una buona abitudine fissa. 6. Ora che la tua attività fisica sta diminuendo, aumenta invece quella spirituale. La vecchiaia offre maggiori opportunità per la preghiera, la lettura e la meditazione della Bibbia, la Parola di Dio. 7. Mentre gli anni passano, fa' scorta del «BUON DEPOSITO» di cui Gesù parlava che è il magazzino di tutti i pensieri, delle azioni e degli atteggiamenti che immagazziniamo nell'inconscio. Ecco è il profondo sostrato, in cui far penetrare le nostre radici durante la vecchiaia e farle fiorire fino alla fine. 8. Ricorda sempre che prima o poi tutti dobbiamo passare all'altra vita. Perciò custodisci il tuo cuore più d'ogni altra cosa, poiché da esso procedono le sorgenti della vita eterna» (Rif. Libro dei Proverbi Cap.4 verso 23).


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