Lo scrittore
è Luca, un greco di professione medico, nonchè scrittore molto colto oltre che
viaggiatore e storiografo.
Egli intraprese gli studi medici nell'Università di Tarso (città natale dell'Apostolo Paolo).
Collegata con questa c'era una scuola di filosofia e letteratura e non è affatto
inverosimile che Luca e Paolo siano stati studenti nello stesso periodo. Anzi forse proprio
qui iniziò la loro duratura amicizia.
Così come
Marco subì l'influenza di Pietro, Luca sentì quella di Paolo. Infatti c'è una
stretta somiglianza tra il pensiero ed il linguaggio dell'uno e dell'altro.
Luca mette in evidenza delle parole e dei concetti tipicamente paolini
come "fede", "grazia", "pentimento", "misericordia" e "perdono".
Mentre l'Evangelista
Marco scrisse per i Romani, Luca scrive per i Greci. Infatti
il Vangelo di Luca è scritto in un raffinato stile letterario
perfettamente adatto all'acume intellettuale dei Greci.
Luca presenta
Gesù come «L'UOMO PERFETTO», il grande medico, il SALVATORE compassionevole.
Questo Evangelo nonostante sia quello che offre una visione della vita di Cristo più
ampia ed esauriente con date e dettagliati particolari, esso non intende affatto essere una biografia
cronologica e completa di Gesù. Vuole, invece, offrirci una commovente immagine del Figlio dell'Uomo,
nella Sua perfetta e completa UMANITA'.
Ci mostra infatti la tenera compassione di Gesù per quella classe di persone che era ordinariamente
disprezzata dai capi religiosi di quel tempo. «Il Figliuol dell'uomo è venuto a cercare ed a salvare
ciò che era perito» (Rif. Cap.19 v.10). Inoltre Luca, più di ogni altro Evangelista, ci parla di donne
e bambini. I Farisei non solo non si curavano di queste due categorie di persone, ma ogni giorno
ringraziavano Dio di non averli fatti nascere cani o donna. Luca presenta Gesù come il difensore
delle classi dimenticate, disprezzate ed oppresse.
Il Vangelo
di Luca ha finalità universale in quanto è rivolto a tutta la razza umana senza distinzione
tra Giudei e Gentili (Rif. Cap.2 v.10,31,32; Cap.17 v.18; Cap.19 v.2), tra persone colte e ignoranti,
tra liberi e schiavi. Infatti nel regno dei cieli saranno ammessi tutti i convertiti, indipendentemente dalla
razza, dal colore e dal luogo d'origine. Luca ha davvero davanti agli occhi il bisogno dell'intera
umanità....e l'unico in grado di soddisfare questo bisogno corrisponde esattamente alla figura
tracciata da Luca: Gesù, uomo compassionevole e Salvatore perfetto. Questi come il "Buon Pastore"
va alla ricerca e si preoccupa di «chi si sente perduto» perchè di tali è il REGNO dei CIELI.
Un insegnamento
di particolare importanza che troviamo nell'Evangelo di Luca è quello della dottrina
dello «Spirito Santo». L'Umanità di Gesù era vera e reale, ma (come deve esser anche
la nostra) era resa potente dalla presenza dello Spirito Santo:
Gesù venne concepito dallo Spirito Santo (Rif Cap.1 v.35)
Fu riempito di Spirito (Rif. Cap.3 v.22)
Fu guidato dallo Spirito Santo (Rif. Cap.4 v.1)
Dallo Spirito Santo ricevette potenza per il ministerio (Rif. Cap.4 v.14-18)
Venne confortato e riempito di gioia dallo Spirito (Rif. Cap.10 v.21)
Comandò ai discepoli ed a noi oggi di attendere...lo Spirito Santo (Rif. Cap.24 v.49)
Luca attira
la nostra attenzione anche sull'opera dello Spirito Santo nel cuore e nella vita
di quanti diventano strumenti nelle mani di Dio:
Maria (Rif. Cap.1 v.35)
Giovanni Battista (Rif. Cap.1 v.15)
Elisabetta (Rif. Cap.1 v.4)
Zaccaria (Rif. Cap.1 v.67)
Simeone (Rif. Cap.2 v.25-26)
Luca conclude
il suo racconto col dirci in che modo il Figliuol dell'uomo compì la Sua opera
sulla croce (Rif. Cap.19 v.45; Cap.24;53).
Il racconto della crocifissione segue lo stesso ordine di quello che troviamo
negli altri evangeli; ma solo Luca enfatizza il particolare del perdono che Gesù
accordò al ladrone pentito che moriva al suo fianco (Rif. Cap.23 v.43).
Lo stesso
perdono, caro visitatore, Gesù intende accordarlo anche a te!!!
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